ARTICOLO
Progetto PON/FSE – 10.2.5A-FSEPON-CL-2018-358 “CITTADINI DEL MONDO” – modulo “SVILUPPO, MIGRAZIONI E DIRITTI UMANI”
Si è concluso, nel pomeriggio di Sabato 7 Dicembre, il PON “Sviluppo, migrazioni e diritti umani”.
Il progetto ha avviato i partecipanti, alunni delle tre terze, cui il PON era diretto, all’acquisizione dei concetti di sviluppo economico e sviluppo sostenibile, del fenomeno migratorio in tutte le sue vesti, dell’importanza dei diritti, attraverso l’analisi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Le attività, che si sono svolte nelle aule, sono state sviluppate guidando gli allievi verso la riflessione, il dialogo e il confronto con i pari (circle time).
Non sono mancati momenti di cooperative learning, durante i quali sono stati realizzati dei cartelloni, illustrati poi ai genitori durante l’incontro conclusivo. Entusiasmante, per i ragazzi, l’attività di cineforum, che, attraverso la visione del film “The Help”, li ha avvicinati alla dura realtà della gente di colore durante il Novecento, esattamente nel 1963, anno in cui la storia viene ambientata. Guidati alla recensione, è emersa a chiara voce che è necessario sostenere, in ogni tempo e in ogni luogo, il coraggio di lottare per ciò che si ritiene giusto, per qualsiasi diritto che viene ad essere leso.
Infine hanno voluto adottare un diritto tra i tanti presi in esame, non perché abbiano ritenuto che vi siano diritti più importanti di altri, ma perché si sono sentiti tutti d’accordo nell’ eleggerne uno come il padre di tutti gli altri. Ecco perché hanno scelto il “Diritto alla vita”, diritto strettamente legato a quello di poter immaginare ed avere un futuro.
Tale diritto, hanno ben capito i ragazzi, potrà attuarsi solo ed esclusivamente se, con impegno e caparbietà, ci attiveremo per costruire un futuro a misura d’uomo. Ecco perché adottare un diritto. Il termine adozione ci fa pensare al desiderio di accogliere un vita, di farcene carico, di averne cura… i nostri giovani hanno deciso di avere cura di questo diritto, di fare in modo che esso possa sempre realizzarsi.
Per fare ciò è estremamente importante lavorare per lo sviluppo sostenibile, perché come recita un proverbio indiano” La terra non c’è stata data in eredità dai genitori ma in affitto dai figli”. Dobbiamo lasciare un’impronta positiva del nostro passaggio. Di certo un’impronta sui nostri ragazzi questo PON l’ha lasciata. Ci auguriamo solo che sia duratura, indelebile o, meglio ancora, “scolpita nel cuore” come avrebbe voluto Primo Levi che, di fronte alla perdita della “dimensione umana dell’essere”, si è augurato che i posteri possano sempre ricordare “ciò che è stato”, ovvero il genocidio derivato proprio dal mancato rispetto della vita umana.
Il Pon ha visto impegnati la professoressa Tomasello (esperta) e il professore Rosario Garcea (tutor) ed è stato accolto con forza dal Dirigente Roberto Caroleo, per la forte valenza educativa, perché sono le attività di questo genere che mirano e concorrono allo sviluppo pieno, sano e completo della personalità
dell’individuo, una personalita’ che contempli in modo inderogabile il valore della vita umana.